Gli episodi di aggressioni a operatori sanitari e sociosanitari, soprattutto, nei pronto soccorso, sono un fenomeno in crescita. Nel triennio 2019-2021 sono stati più di 4.800 i casi codificati dall’INAIL come violenze, aggressioni, minacce e similari nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario, con una media di circa 1.600 l’anno, ma sono sicuramente di più, dato che a volte non vengono denunciati dalle vittime. La maggior parte avviene in case di cura e ospedali e a essere più colpite sono le donne.
Per sensibilizzare la popolazione al problema è stata indetta il 12 marzo (decreto del Ministro della Salute del 27 gennaio 2022), la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Un invito a riflettere e ad agire
Questa giornata è un’occasione per fermarci un attimo e riflettere: come possiamo, tutti insieme, rendere gli ospedali e le case di cura più sicuri? Il cambiamento parte dalla consapevolezza e dalla collaborazione tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini. Solo così possiamo costruire un sistema sanitario più sereno, dove chi aiuta gli altri non debba temere per la propria incolumità.